Biografia

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Francesco Forges nasce nel 1961 a Milano, dove intraprende i suoi studi musicali al Conservatorio sotto la guida del M° Glauco Cambursano, primo flauto dell’orchestra del Teatro alla Scala, e parallelamente comincia a suonare in alcune formazioni giovanili di rock progressivo.

Tra il 1979 e il 1982 fa parte del gruppo Allegri Leprotti con il quale, in seno alla Cooperativa L’Orchestra, ottiene i suoi primi ingaggi professionali, esibendosi in festival e rassegne in Italia e Svizzera, e pubblica un 45 giri autoprodotto cui seguirà, nel 2007, un cd che riprende il repertorio delle origini in occasione di una breve reunion della band.

Nel 1980 entra per la prima volta in contatto con il mondo dell’improvvisazione vocale, partecipando a un workshop della cantante inglese Maggie Nicols.

Diplomatosi in flauto nel 1985, si dedica successivamente allo studio del canto jazz con Anna Bacchia, svolgendo parallelamente fino al 1991 il lavoro di educatore con persone disabili.

foto di Gianni Grossi

Sul finire degli anni ‘80 partecipa ai Seminari di Siena Jazz dove ha modo di frequentare, fra le altre cose, l’Orchestra Laboratorio di Bruno Tommaso, musicista e docente con cui poi collaborerà in seguito, come flautista e cantante, nell’Orchestra Zetema e nel progetto “Ulisse e l’Ombra”, presentato al Festival Jazz di Roccella Jonica.

Sempre in quel periodo frequenta a Perugia i corsi estivi del Berklee College di Boston, dove, nell’ambito del Vocal Summit condotto da Bob Stoloff, incontra due cantanti triestini, Anna Lauvergnac e Maurizio Nobili, con i quali poi formerà un trio a cappella, in origine denominatosi Voice Band.

Con questo gruppo, che in seguito prenderà il nome di Concerto Per Sole Voci vedendo anche la partecipazione della cantante austriaca Monika Trotz, avrà modo di esibirsi in vari club italiani ed europei, fra i quali il Music Inn di Roma e il Porgy&Bess di Vienna, e di partecipare a festival come Gezziamoci di Matera e Progetto Jazz di Cremona.

Alla stessa epoca risale l’inzio della sua attività di insegnante di canto jazz e moderno oltre che il suo primo contatto con la vocalità corale che lo condurrà, dopo i primi impegni semi-professionali col Coro Cantosospeso, allo studio della voce impostata – con Eduardo Abumradi, Vincenzo Manno e Sergio Foresti – e ad un’attività di “artista del coro” intermittente che gli permetterà nei decenni seguenti di partecipare a decine di produzioni operistiche e sinfoniche in Italia, Europa, Giappone e Libano, sotto la bacchetta di importanti direttori quali Myung Wun Chung, Semyon Bichkov, Riccardo Chailly, Romano Gandolfi, Jeffrey Tate etc e nelle messe in scena di registi come Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Robert Carsen, Pierluigi Pizzi, Davide Livermore, Antonio Albanese, Gigi Dall’Aglio etc

L’attività con gli ensemble a cappella prosegue, a partire dalla seconda metà degli anni ‘90, con la creazione di varie formazioni con cui ha modo di esibirsi in ambito teatrale e, per due anni di seguito, al Festival Bordighera Jazz&Blues, per poi dare vita al progetto ONE MORE LANGUAGE che rappresenta la sintesi di tutte le esperienze precedenti e col quale realizza, tra il 2000 e il 2015, tre incisioni discografiche e diversi concerti in Italia, Svizzera e Francia, che vedono la partecipazione di cantanti e musicisti come Beñat Achiary, Francesca Breschi, Shinobu Kikuchi, Karin Mensah, Laura Torterolo, Kal Dos Santos, Carlo Rizzo, Federico Sanesi, Paolo Solcia ecc.

Nel 2004 ritrova il pianista Gianni Lenoci, conosciuto all’interno dell’Orchestra Zetema, col quale rinnova negli anni successivi un intenso scambio, umano e musicale, che si concretizzerà nella realizzazione di workshop e concerti oltre che nella pubblicazione di due incisioni discografiche, per l’etichetta francese Petit Label, nelle quali il duo affronta improvvisazioni costruite sulla struttura dei testi di poeti prediletti come Giorgio Caproni, Sylvia Plath, Pier Paolo Pasolini, Roberto Roversi etc accanto a composizioni originali, di Ornette Coleman, Mal Waldron o standard.

Nell’ultimo decennio, accanto all’attività di docente in vari Conservatori italiani, Francesco Forges intraprende una nuova collaborazione col batterista e compositore Ferdinando Faraò che lo porterà a registrare il progetto “Darwinsuite” e a partecipare a numerosi concerti con musicisti quali Tino Tracanna, Giovanni Falzone etc.

Questo primo contatto si concretizzerà poi, fin dalla sua fondazione nel 2010, nella partecipazione – in veste di cantante, flautista e attualmente arrangiatore – alla Artchipel Orchestra, concepita e diretta dallo stesso Faraò.

Con questa formazione allargata ha avuto la possibilità di registrare due cd e di partecipare a numerosi concerti, tra i quali l’esecuzione italiana di “A bigger show” di e con Mike & Kate Westbrook.

Nel 2018, infine, ha inizio la sua attività con la Compagnia Atelier Teatro di Milano con la quale partecipa a due spettacoli come musicista di scena e cura la preparazione vocale e corale degli attori.